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Fallimento del marchio Rifle: 70.000 capi a 2 euro

70.000 capi saranno venduti a 2 euro a seguito del fallimento del famoso marchio Rifle.

Il 2020 ha messo la parola fine su un’altra eccellenza italiana: Rifle. Probabilmente complice anche la pandemia, dopo anni di crisi il noto marchio italiano, famoso per i jeans, è giunto a dichiarare fallimento lo scorso ottobre.

L’azienda, nata nel 1958 dai fratelli Giulio e Fiorenzo Fratini, raggiunse il suo massimo splendore negli anni ’80. Oltre a conquistare il popolo italiano riuscì a esportare i suoi jeans anche in Europa e fu tra i primi ad aprire uno store in Russia.

Gli anni ’90 furono l’inizio dei problemi per il brand, dovuto sia alle scelte legate alla distribuzione sia alla diminuzione della richiesta di jeans.

Fallimento Rifle: 70.000 capi a 2 euro - katsuto.it

Negli anni duemila l’azienda cercò di fronteggiare la crisi attuando delle tattiche mirate a dare una nuova percezione del brand. Ma non fu abbastanza. Nel 2017 entra nella società una holding svizzera. Da li, nei due anni successivi, ci sono state tante novità. Nuove collezioni si aggiungono al brand, tra cui accessori, scarpe e giubbotti. Vengono aperti nuovi negozi e reclutati nuovi testimonial.

Ma tutto questo non è servito a niente. Il prossimo marzo inizierà la vendita, a seguito del fallimento del marchio Rifle, dei 70.000 capi rimasti invenduti con prezzi a partire dai 2 euro.

E a noi nostalgici del brand made in Italy, ci rimarrà un grosso nodo in gola e un pizzico di malinconia, semmai un giorno avremo nuovamente davanti agli occhi la nota etichetta rossa e bianca.

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